Un vero e proprio “mondo”, che ruota intorno al caffè e che registra di diversi modi di berlo nei differenti angoli del pianeta: si va dal metodo “alla francese” (cafè au lait: caffè con latte montato, simile al nostro cappuccino) a quello “alla tedesca” (pharisaer: caffè con rum e panna montata), da quello “alla greca” (frappè: caffè con acqua, zucchero e latte, tipicamente estivo) a quello “alla messicana” (cafè de olla: caffè con chiodi di garofanom anice e cannella), fino a quello “alla sudcoreana” (dalgona coffee: caffè miscelato energicamente con zucchero e acqua calda), a quello “alla australiana” (flat white: caffè e latte montato al vapore, molto in uso dopo pranzo), a quello “brasiliano” (cafezinho: caffè nero servito con una grande quantità di zucchero), a quello “alla turca” (turk kahvesi: caffè mescolato con zucchero prima che l’acqua arrivi a bollire) e infine a quello in uso ad Hong Kong (yuanyang: infuso di tè al latte che viene mixato con caffè appena preparato), solo per restare agli usi più famosi e popolari.
Tra metodi innovativi di estrazione, miscele originali e lavorazioni premium, il mondo del caffè è in continua evoluzione. Tra le ultime novità spicca il cosiddetto caffè gourmet, realizzato utilizzando varietà di caffè pregiate e costose, come il Panama Gesha e il Jamaica Blue Mountain, e attraverso lavorazioni innovative, tra cui le fermentazioni in barrique e i caffè congelati.
Tornando per un momento a Napoli (dove una tazza di caffè costa oggi – mediamente 1 euro e dove, come nel resto d’Italia, il prezzo medio per 1 kg di caffè è di 7,9 euro), le tradizioni, gli aneddoti, le usanze legate al caffè sono infinite: una per tutti, quella della “smorfia” (il libro che viene usato per interpretare i sogni al fine di trarne suggerimenti su numeri vincenti da giocare al lotto , secondo la quale il caffè (‘o cafè, altrimenti detto in dialetto locale) è associato al numero 42.
Smorfia e non solo, perchè il mondo della tazzina è sfaccettato e spesso coinvolge campi differenti dalla semplice abitudine di consumo fuori e dentro casa. A rendere affascinante questo rito tutto italiano, ci sono anche altri aspetti come la “caffeoveggenza”, ovvero l’arte di leggere nei fondi dell’espresso il futuro di chi lo ha sorseggiato.
Una particolarità, che ha segnato una nuova concezione di gustare il caffè, derivante dalla millenaria pratica dalla tasseomanzia (la lettura dei fondi del tè), cui si è giunti attraverso studi e ricerche condotti per vari anni e con l’Accademia della Caffeoveggenza, che forma appassionanti ed amanti del divinatorio alla lettura dei fondi di caffè per prevedere il futuro.
Caffeoveggenza, a cui il Salone dedicherà uno spazio speciale.